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12 settembre, 2011

Dialogo con la natura


Ogni giardino è una pagina sull'umana concezione della natura. Le geometrie esoteriche e immobili del giardino all'italiana, per esempio, documentano l'idea di dominare la natura con l'artificio.
Nel '700 i parchi paesaggistici, di cui Lancelot Tapability" Brown fu uno dei massimi sacerdoti e Humphry Repton un epigono geniale cui si deve il termine di landscape gardner, miravano invece a ricostruire in uno spazio determinato uno specifico scenario (in genere la campagna inglese). Poi, tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, ci fu la stagione del pittoresco: Sawrey Gilpin, Unvedale Price e Richard Payne Knight, in feroce polemica con Repton, teorizzarono giardini dove l'elemento selvaggio"mimetico della vera natura", dicevano predominava nell'intento di comunicare emozioni e sentimenti. Altri elementi estetici furono introdotti dall'800 romantico, soprattutto francese, per offrire palcoscenici speciali alla meraviglia di piante e fiori: l'asimmetria, la spirale e la serpentina divennero i termini compositoi di ogni parco e giardino. A quest'enfatica attitudine naturalistica subentrò una fase positivistica: le piante, i fiori, il verde e i colori, pur declinati con geometrico rigore formale, dovevano poi servire, secondo la Secessione viennese e Le Corbusier, a infondere sensibilità e sentimentalismo a paesaggi domestici e urbani, asettici perché concepiti come macchine. Anthony Paul, uno dei più quotati architetti paesaggisti di oggi, ha di questa storia annosa una conoscenza profonda ed erudita: è il vocabolario con cui costruisce i suoi sogni verdi. "Brown e Repton", spiega, "scelsero come paradigma dei loro parchi il paesaggio agreste dell'Inghilterra: io cerco i miei punti di riferimento in elementi più in sintonia con il genius loti. I miei giardini sono organismi atemporali perché metabolizzano le esperienze del passato, e dinamici perché sono ritagli della natura, e la natura non si ferma mai". Attivo da oltre un quarto di secolo, docente negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda, autore di The Water Garden, Designing with Trees e Creative Ideas for Small Gardens che si sono rapidamente imposti come testi irrinunciabili per chi ama l'architettura del verde, Paul ha disegnato parchi, broli e giardini per ogni parte del mondo.  Qui, sulla riva del lago dei Quattro Cantoni, uno dei panorami più emozionanti dell'intera Svizzera, ha scartato l'ipotesi di un giardino unitario, in cui tutto si rifà a una particolare tonalità paesaggistica: al contrario ha scelto di procedere per quadri separati, producendo immagini diverse a seconda delle prospettive che l'ambiente genera, che le goffrature della costa, il profilo morbido delle colline, la drammatica spalliera dei monti, tra cui spicca il Ridi, suscitano nello sguardo di chi vive il giardino. Così ha moltiplicato la già prodigiosa ricchezza vedutistica del luogo dando vita a una fitta sequenza di scenografie verdi, composte da piante grandi e inusuali  a volte anche incongrue rispetto alla botanica del Lucernese  collegate tra loro mediante un ricamo architettonico molto poetico, un po' alla giapponese, fatto di ponti e vialetti; e le ha amalgamate alla natura del posto inframmezzandole con grandi massi rubati al lago e alla riva. "Ogni pietra ha qui una sua identità", osserva
Paul, "grazie alla forma e alla posizione esprime vitalità esattamente come una pianta. Contribuisce a rendere il giardino una porzione identificabile ma non alternativa di una scenografia più ampia: quella della natura. Perché con lei non si può competere, ci si può solo alleare: è il più grande artista del mondo. E toccherà a lei orchestratre, giorno dopo giorno,stagione dopo stagione, l'incessante metamorfosi del giardino".

Nicoletta del Buono


Anthony Paul è un architetto paesaggista di fama internazionale con un’esperienza trentennale e noto per i suoi giardini innovativi e contemporanei. Laghi, piscine e strutture acquatiche sono diventati una delle sue aree di specializzazione. Anthony è cresciuto in Nuova Zelanda e, pertanto, le foreste tropicali e gli splendidi paesaggi del suo paese sono alla base delle sue creazioni. Nel corso degli anni, Anthony ha progettato giardini in tutto il mondo, tra cui Regno Unito, Nuova Zelanda, Australia, Francia, Svizzera, Africa e paesi mediterranei. Tra i clienti di Anthony Paul figurano organizzazioni aziendali quali IBM, il cui incarico gli ha permesso di aggiudicarsi il Civic Trust Award, varie celebrità e clienti privati. I giardini sono un bene troppo prezioso da abbandonare alla loro sorte e i paesaggi di Anthony Paul si basano su un’esperienza pratica e su una conoscenza sensibile dei materiali, delle piante e dello spazio a disposizione. I suoi giardini sono univoci grazie al loro aspetto accentuato e all’uso speciale di piante ornamentali. Anthony Paul è un membro della Society of Garden Designers (Ordine dei progettisti del verde) e lavora dal suo studio-giardino della contea del Surrey nell’Hannah Peschar Sculpture Garden di fama internazionale gestito dalla moglie.

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