Come la Pimpa

In questi ultimi anni mi sono sbizzarrito nella creazione di un giardino; è situato in un parco di circa due ettari e l'area nella quale "mi sono espresso" è di mezzo ettaro, più o meno.
Sono partito in modo molto naif, senza un progetto, immaginando sul finire di ogni lavoro quello successivo, ispirato da qualcosa visto durante una trasferta per la rivista, da uno spunto trovato su un giornale o semplicemente girando in auto, "sbirciando" nel parco di qualcuno. Oppure, ispirato da un certo movimento del terreno o dall'osservazione degli spazi da un punto di vista insolito. In realtà ho fatto il muratore della domenica e non sono ancora arrivato al giardino vero e proprio: ho realizzato grandi movimenti terra, camminamenti in pietra, pergolati, laghetti, ponticelli, muretti a secco, vasche, e così via, ma a parte alcune rose, piante rampicanti e alberi, non ho ancora piantato un fiore o un cespuglio. A questo punto ho avvertito l'esigenza di coinvolgere qualcuno che mi desse una mano dal punto di vista botanico e mi sono rivolto alla persona nelle vicinanze che in questi anni mi aveva maggiormente ispirato. Il paesaggista è venuto, ha guardato il tutto e mi ha bocciato moltissime cose. Il mio ego è rimasto ferito ma poi mi sono detto: "Se l'ho scelto devo saperlo ascoltare", così ho seguito le sue indicazioni.
Ora sono contento.
Stefano Trentini, editore

Editoriale di "Giardino Antico"
Di Aprile - Maggio 2011