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14 marzo, 2011

Villa Montaldo-Perretti

 L’acquedotto Felice è stato realizzato dal papa Sisto V (Felice Peretti 1585-1590) durante gli anni del suo brevissimo ma intenso pontificato. Coadiuvato dall’architetto Domenico Fontana, Sisto V riprende il progetto di portare l’acqua nella  zona alta della città - i cosìdetti monti-, sede di importanti edifici e dove gli abitanti : ...essendo costretti a bere ordinariamente l’acqua del Tevere..ne morivano per male di renella da essa cagionato...
Non a caso la sua bellissima villa eretta da Domenico Fontana , che sovrastava le Terme di Diocleziano, sorgeva proprio nella zona di  S. Maria Maggiore sull'Esquilino!
L'area dove si trova attualmente la stazione Termini è stata occupata, per circa tre secoli, da questa bellissima villa rinascimentale, la più grande costruita dentro le mura aureliane e una delle più sontuose
Era appunto la villa del cardinale Felice Peretti, poi diventato papa col nome di Sisto V. La villa conteneva due residenze, il Palazzo Sistino o "di Termini" (delle Terme) e il casino, chiamato Palazzetto Montalto e Felice.  Per alimentare i suoi splendidi giardini, la villa aveva bisogno di un enorme quantitativo d'acqua. E Sisto V non esita a  procurarsela! Il grande pontefice, noto per una serie di  iniziative veramente sorprendenti, per la progettazione di questo acquedotto non si ferma davanti alla difficoltà dell'impresa nè per le spese che un tale progetto richiede.Interessante a tal proposito è la motivazione espressa nella dispositio del provvedimento (chirografo) emanato in data 28 maggio 1585 da Sisto V per portare l’acqua Felice a Roma : ...Quae almae Urbis nostrae ornatum, ac decorem, habitantiumque in ea commoditatem, et utilitatem augere possunt, ea omni studio, ac voluntate amplectenda, favendaque nobis sunt .. Contestualmente viene stipulato l’istromento di acquisto dell’acqua del casale di Pantano dei Grifi di proprietà del nobile Marzio Colonna. L’acquedotto Felice forniva la parte alta della città i cosìdetti Monti, sboccava al Quirinale, al fontanone di piazza S.Bernardo, correva sull’Esquilino vicino S.Maria Maggiore e sul Pincio, per poi biforcarsi verso le Quattro fontane e il Quirinale, poi ancora verso piazza S.Marco e il Campidoglio.


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