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21 marzo, 2011

Villa Berroni


Imponente, nobile e altera. La settecentesca silhouette di Villa Berroni spunta tra le fronde di secolari querce, faggi e gyngko-biloba. Immersa in un parco privato di circa 3 ettari, arricchito in primavera dai variegati colori di peonie, narcisi, violette, mughetti e pervinche, è situata nella campagna piemontese, a un pugno di chilometri da Racconigi, località dove i Savoia si fecero costruire un eccentrico castello.
E proprio re Carlo Alberto fu il più illustre ospite della villa, la cui storia s'intreccia con quella dei suoi molteplici proprietari. La padrona di casa è oggi la contessa Alessandra Castelbarco, discendente di un'antica casata d'origine trentina.La dimora, circondata da quattro complessi agricoli e costruita su una struttura preesistente appartenuta alla famiglia Berroni, nel 1773 fu ristrutturata e ampliata sul modello di uno chàteau francese dal barone Ignazio Bernardino de Laugier. Secondo l'usanza dell'epoca, la villa fu utilizzata con un duplice scopo: ospitare i padroni di casa durante l'estate e consentire loro di controllare l'operato dei contadini nella vasta tenuta, durante il raccolto. La residenza passò poi di proprietà in proprietà, fino ai conti Calstelbarco, mantenendo sempre il nome originario e conservando il ruolo primario di complesso agricolo e luogo d'incontro vacanziere, allietato da battute di caccia, ricevimenti e balli. Fino al 1987, quando Alessandra Castelbarco, sposandosi, decise di abitarvi stabilmente. La contessa ha intrapreso negli ultimi anni anche l'ambizioso progetto di riportare la villa agli antichi splendori. All'inizio del '900, una parziale ristrutturazione la apportò il bisnonno di Alessandra, il conte Michele Ceriana Mayneri, che fu uno dei fondatori della Fiat nonché figlio del cavalier Carlo Vincenzo Ceriana, istitutore dell'omonima banca, consigliere finanziario di Cavour e acquisitore nel 1866 della tenuta Berroni. Nel luminoso salone d'onore, dove un tempo aristocratiche fanciulle volteggiavano sulle note di romantici valzer durante i ricevimenti, sono stati ripuliti gli stucchi settecenteschi di gusto francese, raffiguranti motivi floreali, putti e temi mitologici. Attraverso un'attenta ricerca, la contessa ha ritrovato un tessuto simile alla toile de Jouy in uso nel '700 nei castelli della Loira, per ridare lustro alla Sala rossa e alla sala da pranzo. In quest'ultima i colori originari delle pareti sono stati ritrovati casualmente pulendo le porte. Sono venuti così alla luce il giallo, il rosa e il grigio elefantino, le tinte autentiche di Villa Berroni. Stessi colori, tendaggi e sovrapporle della sala da pranzo sono stati ripresi nel locale attiguo, caratterizzato da tiri lavamano in stucco e marmo del Monviso.Al primo piano, attraversando la galleria, affacciata sul salone d'onore, dove nel '700 era ospitata l'orchestra durante i ricevimenti, in grandi ovali appesi alle pareti occhieggiano gli sguardi degli antenati.Il passaggio conduce alle camere da letto più rappresentative della casa. La Camera blu, arredata in stile restaurazione, era la stanza della nonna di Alessandra: alcuni abiti dell'ava sono ancora appoggiati con nonchalance su un manichino e sull'ottocentesca matinée. D'atmosfera più austera è la camera di Carlo Alberto, dove il re soggiornò intorno al 1831. All'epoca, in onore dell'illustre ospite furono costruiti mobili in piuma di mogano intagliato, realizzati dal Moncalvo, ebanista di Filippo Pelagio Palagi, pittore, scenografo e architetto allora molto in voga. Su una parete spicca un quadro creato con la tecnica eglomisée (una pittura dipinta al contrario sul retro del vetro), in omaggio al monarca. Ma oggi l'ambiente più amato dalla famiglia Castelbarco è la grande cucina, abbellita da una ricca collezione di rami settecenteschi alle pareti e dominata da un gigantesco tavolo della medesima epoca, un biliardo cui sono state tolte le sponde. La contessa, oltre ad avere ridato nuova vita alla casa, l'ha aperta su prenotazione al pubblico per visite guidate e per eventi.

Testo di : Gianna Testa

Info: http://www.tenutaberroni.it/Villa.html






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