La Punta di Lavedo e il Dosso retrostante, una selva boscosa dall'aspetto selvaggio, quasi impervio, sono stati nell'Ottocento tra i soggetti preferiti di pittori e incisori. La ragione sta tutta nell'eccezionalità del paesaggio: un promontorio aspro che, scendendo verso il lago, conquista l'atmosfera elegante di un giardino di evocazione settecentesca. La magia sta appunto nel contrasto: infatti la mitezza del clima si oppone alla rudezza del terreno, permettendo la creazione di un giardino dove i grandi alberi, i rampicanti, le piante fiorite possono felicemente convivere con il bosco.
Potiamo la Forsizia
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In questa primavera ho visto fiorire il mio giardino come non mai prima
d’ora. Forse è grazie all’inverno mite ed umido, ma gli alberi e gli
arbusti sono...
5 anni fa