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09 aprile, 2011

Villa Montericco Pasolini

È sorprendente viaggiare tra gli estesi campi romagnoli e i frutteti governati con maestria per poi trovarsi davanti all’improvviso un gioiello, il piccolo e raffinatissimo giardino settecentesco di Villa Pasolini Dall’Onda, fuori asse rispetto alla severa facciata della costruzione.



Le siepi di bosso, scolpite in perfette forme geometriche, disegnano un ricamo: il contrasto con la quieta campagna è tale, da creare suggestioni magiche. Sorta attorno ad un torrione di guardia del Quattrocento, che è stato decorato nel ‘700 e che si può ammirare ancor oggi, la proprietà si è allargata con il tempo, inglobando una villa nobiliare di campagna, un bosco popolato di daini e fagiani e infine una tenuta agricola, già attiva nel Settecento per la produzione di frutta e di vino pregiato.
Di generazione in generazione la famiglia Pasolini Dall’Onda si è adoperata nel restauro degli edifici e per conservare e ampliare il giardino, con abbellimenti e introduzioni di piante secondo il gusto delle varie epoche.

Maria Pasolini Ponti, studiosa della storia dei giardini italiani, alla fine dell’Ottocento ha creato un parterre di rose antiche, rose moderne e roselline Bengala. Figli e nipoti hanno allestito una collezione di lavande (Lavandula angustifolia, L. officinalis, L. vera, L. spica e altre), che formano un cuscino colorato, mutevole e profumato contro la campagna.
Quasi tutti i grandi giardini storici sono ormai isole fuori dal tempo, patrimoni di cultura avulsi dai territori in cui sono calati, distanti dai paesaggi antichi che l’urbanesimo ha trasformato radicalmente.

Questa proprietà invece è rimasta intatta, dimostrando la possibilità di integrazione tra campagna produttiva e giardini per il piacere degli occhi. Non stupisce che custodi di questo miracolo siano i fratelli Pasolini dall’Onda, fondatori dell’associazione Dimore Storiche e di Italia Nostra.

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