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10 aprile, 2011

Belli da perdersi




Nel medioevo era il simbolo del difficile percorso che porta alla conoscenza. Per le dame del '700 era il luogo prediletto degli incontri amorosi proibiti. Il labirinto, microcosmo vegetale dai molti significati simbolici, è tornato da qualche tempo in auge in Gran Bretagna.
Nella patria di nobili eccentrici e appassionati pollici verdi è diventato un nuovo status symbol: fa bella mostra nei parchi di personaggi di sangue blu come il marchese di Bath o il duca di Marlborough. Molti di questi dedali di siepi che riprendono una tradizione antica sono stati progettati da Randoll Coate, un arzillo ex diplomatico ultraottantenne che ha disegnato oltre 50 labirinti. Con le forme più svariate. Per uno sceneggiatore del Gloucestershire, Coate ha realizzato un enorme piede, l'impronta gigante del proprietario. Ma un labirinto che si rispetti non ha mai un significato univoco: nell'intrico dei vialetti si leggono forme di animali, pianeti, segni zodiacali. Ancora più complesso il progetto realizzato davanti a Longleat House, dimora del marchese di Bath. I labirinti sono due, uno rappresenta la luna e l'altro il sole. Il primo è un vero e proprio labyrinthos, cioè un disegno a spirale unica con una sola possibilità d'uscita, l'altro è quello che gli inglesi definiscono mate, cioè un intrico di strade con incroci, alternative di direzione e trabocchetti. Per cogliere tutti i significati delle due opere,però, bisogna ammirarle dall'alto: il sole allora si rivela come l'effige del minotauro,il mostro metà uomo e metà toro che la leggenda vuole fosse rinchiuso a Cnosso nel primo labirinto che si ricordi e ucciso da Teseo con l'aiuto di Arianna e del  suo mitico filo che fa ritrovare l'uscita. Un altro dedalo verde denso di significati è Creazione, gioiello realizzato nel parco della baronessa svedese Louise Falkenberg. La forma circolare rappresenta un uovo di falco, chiara allusione al nome della casata (che significa appunto Monte del falco), ma anche al botanico Linneo, il cui principio ispiratore era «Tutto ciò che vive ha origine dall'uovo». All'interno, la sfrenata fantasia dell'architetto ha disegnato Adamo ed Eva, l'albero della vita, lo stemma dei Falkenberg, creando un complesso percorso di ben 800 metri. Se questi sono capricci verdi a esclusivo uso degli originali proprietari, in Gran Bretagna sono molti i labirinti che possono essere esplorati e percorsi dal pubblico. A cominciare dal più famoso, quello di Hampton Court, residenza di Enrico VIII, Il fascino che esercitano è ancora irresistibile: perché il vero piacere del labirinto è quello di perdersi almeno temporaneamente nei suoi meandri.Fino a quando un sussurro o una risata indicano la strada verso l'uscita.

Testo Claudia Sabini








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