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11 febbraio, 2011

I fiori più semplici ........


Quando in febbraio si vede qualche bella giornata di sole, sembra subito primavera. Naturalmente non è così, le gelate possono mordere fino a fine marzo. Ma è bello illudersi e crogiolarsi ai primi tepori. Ci vengono in soccorso, nella desolazione bruciata di fine inverno, fiorellini semplici e coraggiosi.
Come i muscari. Ci sono le varietà già forzate in vaso, alla portata di qualsiasi davanzale. E poi le specie spontanee, che punteggiano di blu i prati sassosi, i pascoli poveri nelle zone più esposte al sole. E poi c'è la magia. Ricreata da una coppia di cacciatori di piante inglesi, i coniugi Archibald, che in vent'anni hanno battuto l'Asia e le Americhe e ne hanno scoperto di deliziosi, bianco-rosati e perfino gialli.
Giallo è il colore della mimosa, altra sobria star di stagione. Poco rustica, siamo abituati a vederla nei tristi mazzetti sotto cellophane ai semafori in prossimità dell'otto marzo. Ma le specie sono circa 1.200 ed è sorprendente vedere come alberi e arbusti in fiore sappiano stupire per grazia e varietà. A ulteriore riprova che anche le corolle più semplici possono essere dotate di grande fascino, come le margheritine di prato . Nella loro esile eleganza sembrano frutto del design contemporaneo, in realtà sono state dipinte nel Cinquecento. Da un artista soldato, Jacques Le Moyne de Morgues, al quale Irvana Malabarba dedica una puntata dei suoi excursus nella storia dell'illustrazione botanica.
I fiori sono bellezza, sono promessa. Una promessa bellissima è quella che ha fatto Slow Food all'ultimo Salone del gusto, che si è svolto a Torino in autunno: mille orti per l'Africa. Costanza Lunardi ne ha parlato con John Kariuki, responsabile di questo progetto affidatogli da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e di Terra Madre, l'associazione che riunisce i piccoli coltivatori del Pianeta. Nato in Kenya e laureato in scienze gastronomiche all'Università di Pollenzo, è tornato in Africa per provare a migliorare la vita della comunità. I progetti nelle scuole sono avviati, con poche centinaia di curo si può finanziare un orto scolastico in Africa.

Emanuela Rosa-Clot
Direttore di "Gardenia"


Editoriale tratto da "Gardenia" di Febbraio 2011

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