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26 aprile, 2010

Villa Seghetti Panichi



Il complesso, conosciuto anche con la denominazione di 'Villa Odoardi Seghetti', sorge in prossimità di Castel di Lama sul crinale collinare che, nella bassa vallata del Tronto, guarda la sponda sinistra del fiume e il tracciato storico della via Salaria.
Proprio questi colli compresi tra Castel di Lama e Spinetoli, per l'amenità e la salubrità dei siti, vennero prediletti dalla nobiltà ascolana per l'erezione delle loro ville.
La posizione dominante dell'altura, la presenza all'intorno di ben quattro sorgenti di acqua hanno favorito l'insediamento sul colle sin da epoca antica. Testimonianze documentarie e materiali ricordano la presenza di un fortilizio con torre di avvistamento della famiglia Odoardi, poi di un oratorio ancora esistente dedicato a San Pancrazio e ultimato nel 1608.Nel XVIII secolo,inglobando i resti della fortificazione precedente,Odoardo Odoardi fece realizzare la villa di tre piani con pianta a T, la quale venne ultimata verso l'ultimo decennio del secolo, ma non possedeva all'epoca un giardino. Verso la fine del secolo successivo, Vincenzo Carfratelli Seghetti acquistò la villa dagli Odoardi, ristrutturò lo stabile e migliorò la situazione della circostante tenuta agricola. Fece anche realizzare il giardino a partire dal 1895, consultando per la sua impostazione un progettista di giardini di Ventimiglia.
Penetrati nel complesso dopo aver varcato un cancello, si sale alla villa attraverso un viale, guardato da magnifici lecci e gruppi di Chamaerops exce&O, il cui tracciato disegna una serpentina con tre successive curve. Si raggiunge quindi il piano dove è la fabbrica settecentesca, cinta da boschetti in cui primeggiano cedri,magnolie,palme intervallate da radure a prato.

L'oratorio di San Pancrazio a sud-est e una monumentale quercia secolare accompagnata da un magnifico esemplare dijubaea chilensis a nord-est, costituiscono i momenti centrali di questa composizione paesaggistica. Bella la collezione di specie esotiche che si offre in quest'area la quale, oltre alle piante già citate, presenta esemplari di Chamaecyparis lawsoniana, Cycas revoluta, Cbamaerops umilis, Wa- sbingtoniafi1ifera, Braeha dulcis, Cordyline australis e Yucca gloriosa.

La zona più interessante del giardino è però quella che, a nord-ovest, fronteggia il prospetto posteriore dell'edificio. È infatti costituita da ampie aiuole ondulate, delimitate da percorsi sinuosi inghiaiati, i quali perimetrano una laghetto anch'esso curvilineo con un'isoletta centrale decorata da una piccola statua in travertino raffigurante Venere e Amore. Un ponticello di legno attraversa il laghetto, mentre nella sua parte più settentrionale sorge una grotticella con una fontana ornata da una sirena che getta acqua nel lago.
All'intorno esemplari di Ginkgo biloba e Sophora japonica ornano le rive del piccolo specchio d'acqua che mostrava in passato anche un gruppo di Taxodium disticbum, oggi scomparso.
In quest'area, come nel serpeggiante viale di accesso, è ben percepibile un assetto compositivo di gusto inequivocabilmente francese, ispirato ai giardini di gusto fortemente decorativo, ornati con piante esotiche, che oltralpe fiorirono nel periodo del Secondo Impero; questo gusto particolare rende l'area verde assai originale nel panorama regionale.
A settentrione del giardino del laghetto è anche ben visibile un roccolo, in uso fino agli anni Cinquanta per la caccia degli uccelli di passo, che ha al centro un piccolo casino in muratura.

1 commenti:

Romina ha detto...

Che meraviglia! Non la conoscevo, grazie per l'articolo.
:)

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