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22 gennaio, 2010

Fantascenza nel verde





Da ragazzo Norman Foster deve essere stato un accanito lettore dei fumetti" Buck Rogers "e"Flash Gordon" e un altrettanto accanito spettatore di film di fantascienza stile "Guerra dei mondi" di Byron Haskin.
Ora, a sessantacinque anni, il ricordo delle astronavi e degli altri aggeggi meravigliosi che popolavano quelle opere torna a invadere l'architettura sua e dei suoi partner, ossia Spencer de Grey, David Nelson, Graham Phillips e Ken Shuttleworth (nomen omen, in questo caso). Non è stata un'epifania, un flash, un'irruzione repentina: lavori come gli uffici della Willis-Faber & Dumas realizzati in Inghilterra,a Ipswich nel 1974,e caratterizzati da una ondulata facciata trasparente, o la sede della Hong Kong and Shanghai Bank (1984) a Hong Kong, paragonabile – ha scritto lo storico Kenneth Frampton – a una rampa di lancio di Cape Canaveral, o, ancora, l'immateriale cupola innestata sul tetto della settecentesca Burlington House di Londra (1991) si rifacevano alle stesse fonti iconografiche.Certo è, però, che il tema fantascientifico è diventato assai più cogente negli anni recenti. La stazione metropolitana londinese di Canary Wharf lungo la Jubilee Line, la corte invetriata del British Museum e più ancora la Expo Station di Singapore sono eloquenti testimonianze di questa fantasiosa deriva dell'immagerie fosteriana.E discorso va fatto per la "Great house" costruita nel centro del National Botanical Garden of Galles a Middleton. La Glass House è una cupola ellittica lunga 95 metri e larga 55 metri, incastonata nel terreno come una nave spaziale appena atterrata o pronta a salpare nel cosmo con le specie più belle della nostra vegetazione. La volta invetriata è sorretta da una fitta centinatura metallica che dall'esterno si legge come una retinatura sottile e ordinata, appena percepibile: vista dall'alto appare come una ciclopica pupilla sgranata, incantata dalle meraviglie del paesaggio e dal cielo marezzato del Galles. Ma, come sempre accade nelle architetture di Foster, uno dei maggiori architetti dell'ultimo quarto di secolo, nulla è per caso o per semplice decorazione. La forma della cupola è studiata per sfruttare al massimo l'energia solare e del vapore: il profilo e la curvatura della volta sono disegnati per non perdere alcun raggio del sole, una parte in muratura verso nord protegge l'interno dai freddi invernali e contribuisce d'estate a creare una ventilazione adiabatica che limita il surriscaldamento dell'interno. Anche la struttura e la composizione delle fasce invetriate hanno una funzione microclimatica ed energetica: servono, alternativamente, a trattenere o deflettere il calore e a regolare l'umidità relati. va per rendere l'ambiente adatto alla coltivazione delle specie botaniche mediterranee piantumate,secondo un attento itinerario didascalico nella glass house.La quale ,fedele alla filosofia di foster,si arriva a diventare il nuovo totem riconosciuto e riconoscibile di ,

RICCARDO BIANCHI

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