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23 luglio, 2011

Parco giardino di Sicurtà



Conosciuto nel mondo grazie alle tavole rotonde con i premi Nobel G. Domagk (sulfamidici), A. Fleming (penicillina), S. A. Waksman (streptomicina), K. Lorenz (etologia), A. Sabin (vaccino antipoliomelite), il parco diviene ben presto meta non solo di famosi botanici, ma anche di chi più semplicemente ama la natura.
Tutto è nato grazie ad un… calesse.

Nel 1941 la benzina scarseggia a causa del conflitto mondiale e il dottor Carlo Sigurtà si reca a Valeggio, località a 8 km da Peschiera sul Garda famosa per i suoi calessi, per acquistarne uno e nella stessa occasione, d’impulso, compra una tenuta agricola di 50 ettari. Le sue origini sono da ricercare nel “brolo” di una villa nobiliare secentesca, villa Maffei, disegnata dall’allievo del Palladio V. Pellesina e a metà Ottocento divenuta quartiere generale di Napoleone III.

Grazie al diritto di prelevare acqua dal fiume Mincio che scorre a fianco della proprietà, l’arido paesaggio collinare si copre di una lussureggiante vegetazione, in mezzo alla quale risaltano piante maestose come la Grande Quercia, probabilmente vecchia di 400 anni, maestosi faggi, Gingko biloba, cipressi e migliaia di preziosi Buxus che, “accarezzati” dalle sapienti mani di esperti giardinieri, hanno dato origine ad oltre 40.000 sculture vive e surreali. L’acqua di grandi pozzi, realizzati in seguito, ha consentito di governare la tenuta come un unico, vasto e articolato giardino in cui nell’anno si avvicendano cinque fioriture principali: tulipani, iris, rose, ninfee e aster.

L’Eremo, il Castelletto dedicato ai “ benefattori dell’umanità”, la Meridiana orizzontale, l’immenso tappeto erboso e i 18 laghetti che ospitano pesci tropicali aggiungono fascino e rendono unico il paesaggio del parco, visitabile anche con un trenino che attraversa gli scenari principali, a bordo dei nuovi golf-cart dotati di sistema di rilevamento satellitare GPS e sullo shuttle elettrico per una visita guidata personalizzata. Per i più sportivi invece il parco è percorribile a piedi o in bicicletta.

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