Collodi è famosa per aver dato lo pseudonimo a Carlo Lorenzini;
è il paese natale della madre e il luogo d’infanzia dell’autore de “Le Avventure di Pinocchio”, il libro non religioso più tradotto e stampato nel mondo.
Tre importanti elementi costituiscono Collodi: l’antico borgo, il giardino Garzoni e il parco di Pinocchio. Tre itinerari che hanno in comune l’armonia con il paesaggio toscano e la capacità di portare la fantasia verso dimensioni inusuali e fiabesche. L’idea di celebrare Pinocchio a Collodi fu nel 1951 dell’allora sindaco di Pescia, Rolando Anzilotti, che costituì il Comitato per il Monumento a Pinocchio ed invitò i maggiori artisti a concorso: vincitori ex aequo furono Emilio Greco con “Pinocchio e la Fata” e Venturino Venturi con la “Piazzetta dei Mosaici”.
Nel 1956 vennero inaugurati il celebre gruppo bronzeo, alto cinque metri, che raffigura simbolicamente la metamorfosi di Pinocchio, e gli straordinari mosaici che rievocano i principali episodi delle Avventure, opere ambientate in uno spazio progettato dagli architetti Renato Baldi e Lionello De Luigi. Nel 1962 il Parco di Pinocchio era divenuto una realtà culturale consolidata, le attività scientifiche del Comitato per il Monumento a Pinocchio si erano evolute ed avevano acquisito importanza. Fu allora che dal Comitato nacque la Fondazione Nazionale Carlo Collodi. Nel 1963 fu inaugurata l’Osteria del Gambero Rosso di Giovanni Michelucci, che ospita l’omonimo ristorante ed uno spazio per convegni, animazioni e laboratori. Nel 1972 sorse a continuazione del Parco il Paese dei Balocchi, percorso fantastico attraverso oltre un ettaro di macchia mediterranea, progettato da Pietro Porcinai e costellato da ventuno sculture in bronzo di Pietro Consagra e da costruzioni dell’architetto Marco Zanuso. Nel museo-biblioteca “Laboratorio delle Parole e della Figure”, ideato da Giovanni Michelucci e realizzato nel 1986 su progetto di Carlo Anzilotti, si tengono eventi culturali dedicati al mondo dei bambini.
è il paese natale della madre e il luogo d’infanzia dell’autore de “Le Avventure di Pinocchio”, il libro non religioso più tradotto e stampato nel mondo.
Tre importanti elementi costituiscono Collodi: l’antico borgo, il giardino Garzoni e il parco di Pinocchio. Tre itinerari che hanno in comune l’armonia con il paesaggio toscano e la capacità di portare la fantasia verso dimensioni inusuali e fiabesche. L’idea di celebrare Pinocchio a Collodi fu nel 1951 dell’allora sindaco di Pescia, Rolando Anzilotti, che costituì il Comitato per il Monumento a Pinocchio ed invitò i maggiori artisti a concorso: vincitori ex aequo furono Emilio Greco con “Pinocchio e la Fata” e Venturino Venturi con la “Piazzetta dei Mosaici”.
Nel 1956 vennero inaugurati il celebre gruppo bronzeo, alto cinque metri, che raffigura simbolicamente la metamorfosi di Pinocchio, e gli straordinari mosaici che rievocano i principali episodi delle Avventure, opere ambientate in uno spazio progettato dagli architetti Renato Baldi e Lionello De Luigi. Nel 1962 il Parco di Pinocchio era divenuto una realtà culturale consolidata, le attività scientifiche del Comitato per il Monumento a Pinocchio si erano evolute ed avevano acquisito importanza. Fu allora che dal Comitato nacque la Fondazione Nazionale Carlo Collodi. Nel 1963 fu inaugurata l’Osteria del Gambero Rosso di Giovanni Michelucci, che ospita l’omonimo ristorante ed uno spazio per convegni, animazioni e laboratori. Nel 1972 sorse a continuazione del Parco il Paese dei Balocchi, percorso fantastico attraverso oltre un ettaro di macchia mediterranea, progettato da Pietro Porcinai e costellato da ventuno sculture in bronzo di Pietro Consagra e da costruzioni dell’architetto Marco Zanuso. Nel museo-biblioteca “Laboratorio delle Parole e della Figure”, ideato da Giovanni Michelucci e realizzato nel 1986 su progetto di Carlo Anzilotti, si tengono eventi culturali dedicati al mondo dei bambini.
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