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07 aprile, 2011

Fresca insalatina,cibo per ricchi!



Nel Medioevo, ma anche nei secoli a seguire, una delle rappresentazioni tipiche delle classi agiate è il momento del banchetto. Sulla tavola imbandita diverse qualità di carni arrostite stanno a indicare il cibo preferito dal ceto nobiliare, Lo stesso Carlo Magno era mangiatore quotidiano di arrosti, nonostante in tarda età soffrisse di gotta, malattia assai diffusa tra i nobili.
Gli aristocratici erano abituati a bere vino e a mangiare prevalentemente carni bianche (capponi, oche, galline, polli) e carni rosse (manzo, maiale, agnelli, ma in special modo selvaggina, dai cervi ai caprioli, dalle anatre ai fagiani) accompagnando il tutto con pane, uova e formaggi.Alla qualità e alla quantità (almeno il doppio delle calorie che mediamente noi mangiamo oggi) del cibo si aggiungeva la pesantezza dei tipi di cottura: le pietanze erano o bollite o arrostite, il più delle volte entrambe le cose, una dopo l'altra, perché spesso la carne utilizzata era vecchia e dura. Gli arrosti venivano prima bolliti e, solo in un secondo tempo, fatti a pezzi e infilzati nello spiedo. Le carni, per perdere lo sgradevole odore dovuto alla cattiva conservazione, venivano trattate con abbondanti spezie ed erbe aromatiche. Le verdure e i legumi, sconsigliati (!) dai medici del tempo agli stomaci raffinati in quanto poco digeribili, avevano un ruolo marginale sulle tavole dei ricchi, così come la frutta.Ma la carne ha rappresentato uno status sociale almeno fino agli anni '60, quando per esibire la propria buona posizione si diceva "a casa mia non manca mai la carne".Oggi i ricchi, ma anche quelli che vogliono tenersi in forma, mangiano insalota. Se anche voi tenete all'aspetto fisico e vi piace l'insalata scoprite  la soddisfazione di coltivarla e raccoglierla miracolosamente, nel giro di sole 3 settimane, insieme a cipollotti, ravanelli e rucola. Basta un fazzoletto di terra ritagliato in giardino per avere qualcosa di funzionale e decorativo che, al pari dei fiori, contribuirà a rendere bello lo spazio verde. Ma anche un balcone di città può produrre manciate di erbe fresche e di piccoli frutti per due persone e farvi godere di una produzione senza conservanti e pesticidi, a chilometri zero e assai chic!

Nicla de Carolis
Direttore di "In Giardino"


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