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04 gennaio, 2010

MISTERI NEL VERDE

Villa La Speziale.



Nei parchi di tre ville nel Salento, Pietro Porcinai realizzò reinterpretazioni del giardino all'italiana permeate di magia

I parchi e i giardini in terra salentina costituiscono uno dei capitoli meno noti e meno frequentati dell'opera di Pietro Porcinai, il grande architetto paesaggista fiorentino nato nel 1910 e scomparso nel 1986. Eppure, dalla corrispondenza intrattenuta con i committenti e i fornitori e dalla sua appassionata presenza sul campo, si sa che per lui rappresentarono un passaggio formativo di rilievo. Si trattava di misurarsi con la tradizione, di reinterpretare il classico giardino all'italiana affrontando però condizioni ambientali che ne contraddicevano le esigenze, e ancora occorreva confrontarsi con preesistenze consolidate, ville e paesaggi, che storiche non erano, almeno nel senso cultural-burocratico del termine, ma che di storia alle spalle ne avevano eccome. Realizzati tra il 1933 e la fine degli anni '40,gli incarichi pugliesi vantavano insomma peculiarità decisamente stimolanti per il giovane Porcinai, il quale, come cifra identitaria del suo agire, scelse di recuperare ed evidenziare la naturale sintonia tra le essenze e le caratteristiche ambientali e climatiche dei luoghi.
Il primo intervento in ordine di tempo, e forse il più importante, fu quello eseguito nella Villa Reale a Lecce. Citato nel regesto delle opere di Pietro Porcinai. Architetto del giardino e del paesaggio, fondamentale biografia del paesaggista fiorentino scritta da Milena Matteini nel 1991 per Electa, e poi esaminato accura-
tamente da Vincenzo Cazzato e Andrea Mantovano in un saggio de La memoria,il tempo, la storia nel giardino italiano fra'800 e '900 (Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1999), fu eseguito tra il 1933
e il 1936 e consistette in una sorta di misurata revisione dell'esistente giardino ottocentesco. "Secondo il volere del proprietario Francesco Reale', scrivono Cazzato e Mantovano, "egli ridisegna l'intero giardino conservando dell'impianto originario gli alberi facenti parte della precedente pineta e alcuni ulivi( ... ) Il giardino è, nel panorama leccese,una vera novità, una porzione di Toscana trapiantata nella 'Firenze delle Fu-
glie' nonostante le difficoltà climatiche, soprattutto, la natura del terreno". Le novità inserite sono in effetti molte: tra le principali un colorato giardino formale che Porcinai separa dal successivo parco paesaggistico mediante una siepe "a onda", motivo ricorrente del suo linguaggio, un pozzo, da lui stesso disegnato, in asse con il prospetto posteriore della villa, un giardino esotico e un teatro di verzura.
Nel 1943 fu poi chiamato a Cutrofiano di Lecce per riformare il giardino di Villa Vergine detta La Speziale. L'intervento di Porcinai, "scoperto" da Mimma Pasculli Ferrara, come si evince dal suo saggio in La memoria, il tempo, la storia nel giardino italiano fra '800 e '900, consistette nel ricreare, conferendogli una nota di mistero, un giardino all'italiana a cominciare dal grande vialone alberato di accesso alla villa, "al quale fa da ouverture lo splendido portale con il muro ondulato" (Mimma Pasculli Ferrara) per finire con un geometrico mosaico di parterre, esedre, viali e vialetti, statue e vasi, e con il ninfeo espressivamente disassato rispetto alla casa.Meno impegnativo fu il lavoro di Villa Carrelli-Palombi a Monteroni di Lecce. Non manca però un elemento straordinario: è l'hortus conclusus dove i supporti del pergolato assumono l'innovativa forma di anfore stilizzate. ❑
—Renzo Fiore e Francesca De Col Tana

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